Durante la conferenza HEAL 2014, tenutasi a Cernobbio la scorsa estate, sono stati esposti i risultati di uno studio condotto dalla Medical University of South Carolina di Charleston (Stati Uniti) che hanno rivelato interessanti aspetti relativi ai fattori-chiave che determinano la sordità.
La relatrice, dottoressa Judy Dubno, ricercatrice del Dipartimento di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale della Medical University of South Carolina, ha effettuato uno studio longitudinale sul riconoscimento vocale, che ha coinvolto soggetti di età e sesso differenti.
I risultati della ricerca sono stati sorprendenti: dai test si evince come i soggetti di sesso maschile, siano sensibilmente più esposti a problemi di udito sin dall’eta di 18 anni e di come, per trovare l’insorgenza della sordità in entrambi i sessi, occorra prendere in esame gli over 75.
L’invecchiamento, le malattie, l’assunzione di farmaci, l’esposizione al rumore unite alla sovrapposizione reciproca di patologie, rappresentano i più pericolosi fattori di rischio della sordità.
Nei soggetti anziani è fondamentale la decodifica del meccanismo di interazione dei vari effetti, con lo scopo di classificarli in base al fattore di rischio e di determinare strategie finalizzate alla prevenzione o al ritardo dell’inizio del declino uditivo legato all’età.
Secondo lo studio bel in 17% dei soggetti adulti americani (circa 36 milioni di persone) ha dichiarato di presentare o aver avuto in passato qualche scompenso uditivo. Di questi il 75% ha almeno 55 anni.
Nei prossimi articoli analizzeremo in maniera più dettagliata sia le modalità con cui sono stati effettuati gli studi che i risultati ottenuti.

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