Le misure di sicurezza messe in atto per ridurre la trasmissione di COVID-19 hanno generato inconsapevolmente nuove sfide educative per gli studenti con problemi di udito. Come già accennato in un articolo di qualche settimana fa, la mascherina ha causato moltissimi problemi nella comunicazione, attenuando il volume della voce e impedendo la lettura del labiale.

Per riuscire ad affrontare queste nuove sfide educative, negli Stati Uniti è stato condotto uno studio per identificare la frequenza di varie situazioni di apprendimento, come per esempio, la situazione del virtuale remoto o di persona o misto. Lo scopo è stato quello di documentare l’accessibilità del contenuto e della tecnologia del corso quantificando i problemi di udito direttamente associati alle misure di sicurezza e all’uso della tecnologia.
Il sondaggio online è stato distribuito a livello nazionale nel settembre 2020 avvalendosi di piattaforme di social media, comunicazioni e e-mail. I risultati che seguono includono i dati raccolti entro tre settimane dalla distribuzione del sondaggio.
I primi dati su cui riflettere evidenziano come l’utilizzo di tali piattaforme sia ancora difficile sia per gli studenti, che per docenti e genitori.
Le competenze degli adulti infatti spesso non sono sufficienti a garantire lo svolgimento della lezione in modo fluido e naturale.
Uno dei limiti di questo sondaggio è il tasso di risposta variabile tra gli elementi del sondaggio a causa delle diverse professioni e ruoli degli intervistati.
Gli insegnanti erano meglio attrezzati per rispondere a domande educative, mentre gli audiologi educativi avevano più familiarità con le tecnologie dell’udito.
La raccolta dei dati è ancora in corso e si prevede che i risultati aggiornati con campioni più grandi ridurranno l’influenza dei dati mancanti.

Ma quindi come si potrebbero concretamente aiutare gli studenti con problemi di udito?
Per migliorare l’apprendimento remoto degli studenti con ipoacusia, il personale docente potrebbe prendere in considerazione la somministrazione di un inventario dell’apprendimento situazionale per ogni studente. Questo può essere di siuto nella identificazione delle esigenze e delle soluzioni specifiche della situazione per garantire la parità di accesso ai vari ambienti educativi per i bambini durante la pandemia.
Per ciò che riguarda la didattica a distanza, sarebbe utile riuscire a fornire trascrizioni, note e sottotitoli per la videolezione. Questo aiuterebbe di sicuro gli studenti con problemi di udito, e non solo loro, a seguire la lezione anche in caso di problemi tecnici.

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