La sordità non ha età, sono in tanti i soggetti che hanno problemi di udito e questo avviene a qualunque età, tuttavia è risaputo che chi ne soffre maggiormente sono gli anziani. In particolare per gli over 65 il calo dell’udito, così come accade per la vista, è fisiologico ma se la perdita uditiva diventa invalidante è necessario ricorre al più presto ai ripari.

Una perdita uditiva trascurata può arrivare ad influire in maniera negativa e persino invalidante, sulla qualità della vita producendo un progressivo isolamento sociale, depressione fino ad arrivare alla demenza senile precoce. La prevenzione diventa un’arma importante per evitare di arrivare ad avere dannigravi per cui un controllo periodico dell’udito sarebbe auspicabile, soprattutto per gli anziani.
Parliamo di un esame semplice non invasivo che può aiutare a riconoscere il problema per porvi rimedio.

Al contrario di ciò che accade con la vista, la cui perdita anche seminimo, ci porta quasi immediatamente a prendere un appuntamento con un ottico non è così purtroppo per l’udito e molti anziani trascurano la propria salute dell’orecchio.

A rivelare questa tendenza è un recente sondaggio americano, condotto dal National Poll on Healthy Aging, con sede presso l’Institute for Healthcare Policy and Innovation dell’Università del Michigan, il quale riferisce come la maggior parte dei soggetti over 50 non si siano mai sottoposti ad un controllo dell’udito negli ultimi due anni.
Addirittura quasi l’80% riferisce che il medico di base non ha mai fatto loro un test per l’udito.

La perdita dell’udito influisce negativamente sulla socialità delle persone che rimangono sempre più isolate e riducono le relazioni anche con amici e parenti. Con l’avanzare dell’età la sordità può causare altri problemi come il rischio di cadute nonché raddoppiare il rischio di demenza.

Si è espresso a tal proposito il dottor Michael McKee, un medico di famiglia e ricercatore di servizi sanitari presso la Michigan Medicinedichiarando: “La perdita dell’udito può verificarsi durante tutta la vita, ma il rischio aumenta con l’età, quando le nostre orecchie perdono le loro funzioni”. “La perdita dell’udito legata all’età può avere conseguenze di ampia portata e può essere affrontata con adeguate tecnologie, ma molte persone non si rendono conto di aver perso la capacità uditiva, a meno che non siano sottoposti a un test audiometrico”
“La capacità di sentire, influenza notevolmente il modo in cui la persona interagisce con le altre persone, i propri cari e l’ambiente che lo circonda”, aggiunge Alison Bryant, Ph.D., vicepresidente senior della ricerca per AARP. “È scoraggiante sapere che la maggior parte degli adulti over 50 anni non si sottopone regolarmente a test dell’udito e non si rende conto che il suo udito sta diminuendo”.

E in Italia qual è la situazione?
L’ingnegner Luca del Bo, titolare di Del Bo Tecnologia dell’ascolto, centro acustico di Milano, ci racconta “E in Italia la situazione non è differente” ci racconta “anzi peggio rispetto ai paesi del nord Europa: in Italia rimane ancora per alcune persone l’idea che gli apparecchia acustici siano inestetici e ingombranti, anche se non è vero. Esistono apparecchi cosiddetti invisibili, che effettivamente non sono visibili in alcun modo in quanto posizionati nel condotto. Anche gli apparecchi da posizionare dietro all’orecchio, i retroauricolari, oggi sono talmente piccoli da scomparire anche negli uomini con pochi capelli. E poi una volta indossati i vantaggi sono tali che l’utente si dimentica e vive felice il mondo dei suoni.”

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