L’ipoacusia consiste nell’indebolimento dell’intero apparato uditivo come conseguenza di un danno o della degenerazione di uno o più dei suoi componenti. Questa condizione consiste nell’incapacità (parziale o totale) di percepire correttamente il suono in una o entrambe le orecchie. Si parla di ipoacusia unilaterale o bilaterale. Alcuni soggetti nascono con un deficit uditivo congenito, mentre altre possono svilupparlo gradualmente con il passare del tempo o come conseguenza traumi fisici. In ogni caso molte persone riescono a recuperare un udito eccellente con l’ausilio di apparecchi acustici ormai diventati altamente tecnologici e pressoché invisibili.
All’incirca il 10% della popolazione soffre di perdita dell’udito, metà della quale ha 65 anni. Possiamo dire che 1 persona anziana su 3 tra 65 i 75 anni e 1 su 2 dopo i 75 anni soffre di ipoacusia, fatto che rende questa patologia fra le più comuni nei soggetti anziani. La perdita dell’udito impedisce alle persone di avere una comunicazione efficace e può gradualmente isolarle socialmente dai membri della propria famiglia e dai propri amici. La perdita dell’udito contribuisce ai problemi psicosociali. Essa può infatti causare o aggravare la depressione, l’ansia e i sentimenti di inadeguatezza, che concorrono a una ridotta capacità funzionale. Spesso la famiglia e gli amici sono i primi a notare il problema.

Il nostro consigli è, sin dai primi sintomi, di non esitare ad effettuare un controllo audiometrico, in modo da prendere le dovute precauzioni in tempo.

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