È noto come il prendersi cura delle proprie orecchie, in particolare nei luoghi di lavoro, è il primo passo per avere un udito sempre in salute. I rumori forti infatti sono tra le prime cause di ipoacusia, in particolare se tali rumori sono ascoltati per periodi prolungati. Ad ogni modo è altrettanto importante l’utilizzo di strumenti adeguati specie se l’udito è un vero e proprio strumento di lavoro.

Parliamo di professioni come quella degli interpreti del parlamento canadese che traducono dal francese all’inglese e viceversa. Da quando, durante la pandemia, i lavori parlamentari si sono traslati su formati virtuali, si è registrato un deciso aumento di danni all’udito di questa particolare categoria di lavoratori.

E così la carenza cronica di personale tra gli interpreti federali di Ottawa, ha avuto come conseguenza la cancellazione delle riunioni delle commissioni della Camera dei Comuni e del Senato, rallentando sensibilmente i lavori parlamentari.

In un recente rapporto presentato dall’Associazione canadese dei dipendenti professionisti, al Board of Internal Economy della Camera dei Comuni, si è evidenziato come nell’aprile 2022 poco meno del 20% degli interpreti, non erano disponibili o lo erano solo in parte come conseguenza delle lesioni causate dalla scarsa qualità dell’audio con cui lavoravano. Molti interpreti hanno richiesto di essere assegnati ad altri compiti o di lasciare completamente le loro attività.

Già nel 2019, il Translation Bureau aveva preso in esame gli importanti problemi di udito degli interpreti federali.
Come già osservato in molti articoli nella nostra area scientifica, l’utilizzo scorretto di cuffie e auricolari è assai sovente tra le prime cause di problemi all’udito anche in persone che non le usano per motivi di lavoro, ma nel tempo libero per ascoltare musica e altri contributi audio.
Le cuffie convogliano infatti il rumore direttamente all’interno dell’orecchio, e spesso quando si ascolta l’audio con le cuffie, si alza il volume per immergersi totalmente nella musica ed escludere il rumore intorno a noi. In questi casi l’audio dei dispositivi può diventare pericolosamente alto, fino a raggiungere i 115 decibel, provocando danni permanenti all’udito in meno di 15 minuti di utilizzo.

Nel caso in cui l’utilizzo di questi dispostivi è costante e ad alto volume, può portare a una perdita dell’udito anche in giovane età. Nel 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che quasi il 50% della popolazione mondiale di persone di età compresa tra i 12 e i 35 anni è a rischio di perdita dell’udito a causa di “esposizione prolungata ed eccessiva a suoni forti, compresa la musica che ascoltano attraverso dispositivi audio personali”.

Per questo prestare attenzione ai dispositivi usati e pretendere dispositivi di qualità nei luoghi di lavoro è fondamentale per preservare il proprio udito in salute.

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