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Talvolta si è portati a considerare la cecità come un difetto più grave della sordità, tuttavia vivere nell’assoluto silenzio e distaccati da ogni contatto con il mondo circostante, può risultare di gran lunga più invalidante
Non è sufficiente tapparsi le orecchie per avere un’idea di cosa significhi essere sordi. Per un bambino sordo l’acquisizione del linguaggio è assai complicata, nonostante che attualmente si faccia ampio utilizzo di impianti in una fase molto precoce per fornire una parvenza di udito.
Si pensi poi che solo in tempi relativamente recenti si è compreso il legame tra il mutismo e la sordità.
Nonostante tutto, nella storia, sono stati tanti i sordi che sono riusciti a superare questo terribile handicap arrivando a fare cose inimmaginabili.
Ricordiamo alcuni di questi personaggi.

Carlo Magno
Iniziamo da Carlo Magno. Si dice che, nel passo di Roncisvalle, attaccato dai Vascons, non abbia sentito Roland suonare l’olifante (un antenato del corno ottenuto da una zanna di elefante) per chiedere aiuto. Va sottolineato che nell’antichità, alcuni popoli si avvalevano di una conchiglia applicandola sul lato appuntito e tagliato per sentire meglio. Questa conchiglia, a forma di spirale come l’orecchio interno, che tutti i bambini mettono all’altra estremità per “sentire il mare” (in realtà sentono la circolazione sanguigna del proprio orecchio amplificata naturalmente dalla conchiglia stessa).

Pierre Ronsard e Joachim du Bellay
Abbiamo poi i principi della Pléiade, Pierre Ronsard e Joachim du Bellay, entrambi nati nel 1525, che divennero sordi in giovane età. La frase “ces deux sourds étaient faits pour s’entendre” fu scritta per loro e du Bellay compose un inno alla sordità che dedicò a Ronsard.

Jean-Jacques Rousseau
All’età di 24 anni, Rousseau descrive la sua sordità nelle Confessions : “Una mattina in cui non stavo peggio del solito […] sentii una rivoluzione improvvisa e quasi inconcepibile in tutto il mio corpo […] Questo rumore intenso era così grande che mi tolse la finezza dell’udito che avevo prima […] Dopo qualche settimana, vedendo che non stavo né meglio né peggio, lasciai il letto e ripresi la mia vita ordinaria con le mie arterie che battevano e il mio ronzio […]. Ho abbandonato la dieta stretta, ho ripreso l’uso del vino e tutto lo stile di vita di un uomo sano…”

Goya
Il pittore Goya fu vittima di sordità improvvisa all’età di 46 anni mentre era ospite di un amico collezionista a Cadice. La causa della sua sordità rimane tuttora un mistero.

Beethoven
Beethoven si adattò al meglio alla sua sordità e, con questo handicap, produsse le sue sinfonie più belle.

Graham Bell
Logopedista primo a brevettare il telefono, inventato da Meucci.

Ferdinand Berthier
Perse l’udito alla tenera età di 4 anni, creò la Société centrale des sourds-muets de Paris, a cui Victor Hugo confidò : “Cosa importa la sordità dell’orecchio quando la mente sente. L’unica sordità, la vera sordità, la sordità incurabile, è quella dell’intelligenza.

Schopenhauer e Bergson
I filosofi Schopenhauer e Bergson erano grandi sordi la cui forza di carattere ha permesso loro di superare l’infermità.

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